Casa Donna diventa un libro
Lanciato da Isabella Balducci, presidente del Soroptimist, al convegno del Croce di Malta
Casa Donna diventa un libro
MONTECATINI — Casa donna è ormai una realtà: l’esperienza montecatinese di recupero delle donne che subiscono violenza è stata presentata nella bella cornice del Grand hotel Croce di Malta nel corso di una riunione del Soroptimist club Pistoia – Montecatini. Di Casa donna hanno parlato Marino Boccasso presidente della Società di soccorso pubblico, Amedeo Bartolini consigliere e Giovanna Sottosanti, responsabile della comunità. «Bisognava vincere il pregiudizio – ha delio Bartolini – ed essere operativi. Ora, grazie ad una sinergia di forze fra ministero delle Pari opportunità, Misericordia, forze dell’ordine e amministrazione comunale di Montecatini, siamo in grado di recuperare ex-prostitute e donne che subiscono violenze in famiglia e vogliamo allargare il servizio a tutta la sfera del disagio femminile con l’avvio di un Centro anti-violenza». La comunità è una struttura con personale altamente qualificato che rappresenta una risposta concreta a due fenomeni preoccupanti del nostro paese: la prostituzione e la violenza all’interno delle mura domestiche (in aumento in tutti gli strati sociali). Dal maggio 2001 al dicembre 2003 sono state ospitate a Casa donna 54 ragazze che hanno deciso di liberarsi dalla schiavitù della prostituzione e che in molti casi hanno denunciato i propri sfruttatori. A Montecatini ci sono 12 posti e vengono ospitate donne che vengono da fuori (per evidenti motivi di sicurezza), protette 24 ore su 24. Tutto lo staff che vi opera è femminile ed è costituito da un’educatrice professionale, due assistenti di base, una sorvegliante notturna: vengono offerte tutela sanitaria, psicologica e legale e assistenza per regolarizzare le posizioni delle clandestine per l’inserimento nel mondo del lavoro. La presidente del Soroptimist Isabella Balducci si è offerta di pubblicare un opuscolo che raccoglie storie, disegni e racconti di alcune ospiti di Casa donna per far conoscere la struttura e raccogliere fondi per aiutare donne che hanno la volontà di denunciare le violenze subite.
di Faustina Tori