Mi sento sempre sbagliata. Ogni cosa che faccio non è mai abbastanza. Mi critica
continuamente, mi dice che sono inutile, che nessun altro mi vorrebbe. A volte mi chiedo se ha
ragione, se davvero sono io il problema. Eppure, non riesco a lasciare questa relazione, perché
in qualche modo mi convince che è tutto quello che merito.
Quando si parla di violenza, il pensiero corre immediatamente ad aggressioni fisiche o sessuali.
Tuttavia, la violenza può manifestarsi in molteplici forme, alcune delle quali non lasciano segni
visibili ma provocano ferite profonde in chi la subisce, con ripercussioni gravi sulla salute,
sull’autostima e sul benessere generale.
La violenza psicologica è una forma di abuso che si manifesta attraverso comportamenti,
parole o atteggiamenti volti a controllare, manipolare, umiliare o danneggiare emotivamente una
persona.
Mentre la violenza fisica è tangibile e spesso lascia segni evidenti sul corpo, la violenza
psicologica si colloca nella sfera della “soggettività”. Proprio per questa sua natura intangibile,
può diventare difficile da riconoscere e validare, creando un terreno fertile in cui il dolore e
l’angoscia rischiano di essere sminuiti o ignorati, ecco perché diventa di fondamentale
importanza coglierne i segnali per potersi proteggere.
Come si manifesta la violenza psicologica
La violenza psicologica è caratterizzata, quindi, da un pattern di azioni che l’abusante
utilizza per controllare e dominare la sua partner, instillando in essa paura, minandone
l’autostima, compromettendone la percezione stessa della propria identità.
- umiliazione e critica: svalutazione continua, commenti negativi, offese, tentativi
costanti di agire in modo superiore e migliore dell’altro anche ricorrendo a sarcasmo e a
messe in ridicolo in situazioni sociali. - controllo: controllo degli spostamenti, del telefono, chiedere le password dei social,
tendenza a impartire ordini e lezioni, gelosia patologica, imprevedibilità del
comportamento, esplosioni di rabbia improvvise alternate a grande affettività - accuse e negazione: tendenza ad attribuire all’altro la causa della sua rabbia e del suo
comportamento, negazione di fatti realmente accaduti per svalutare la credibilità
dell’altro. Si spinge la persona a dubitare di se stessa mediante una strategia
comunicativa volta a farle credere di essere pazza. - trascuratezza emotiva e isolamento: tattica del silenzio, indifferenza ai sentimenti e ai
bisogni dell’altro, isolamento da parenti e amici
Conseguenze della violenza psicologica
Sul piano della salute mentale, una donna vittima di violenze corre un rischio di depressione 5/6
volte più elevato di una donna che non le ha subite; più elevata è anche la probabilità di soffrire
di disturbo da stress post-traumatico (PTSD).
Il carattere continuativo della violenza psicologica agita da un partner all’interno di una relazione
intima, può portare la vittima a sentirsi sempre più inadeguata, colpevole, incapace.
La violenza psicologica ha un effetto devastante sull’autostima e sull’identità della vittima.
Quest’ultima, infatti, prova senso di colpa, arrivando a credere di meritare il trattamento abusivo
o di essere fondamentalmente sbagliata. Ciò porta a vergogna e isolamento, rendendo difficile
chiedere aiuto o riconoscere l’abuso.
Le parole dell’aggressore risuonano nella vittima come un’eco di esperienze passate,
rafforzando l’idea di non meritare di meglio. Questo meccanismo crea una dipendenza emotiva,
in cui la vittima, sempre più insicura, fatica a mettere in discussione la relazione. Di
conseguenza, tende a minimizzare i comportamenti abusivi e a modificare il proprio
comportamento per evitare conflitti, alimentando involontariamente un ciclo di abuso che
diventa parte integrante del rapporto.
Purtroppo, ancora oggi, la violenza psicologica è un fenomeno che può rimanere a lungo
sommerso, spesso confuso con il conflitto di coppia, nonostante, anche dal punto di vista
legislativo, formi parte integrante del reato di maltrattamento intrafamiliare.
Tuttavia, uscirne è possibile. I Centri antiviolenza offrono ascolto, sostegno e strumenti
concreti alle donne per accompagnarle nel percorso di uscita dalla violenza.