All’inizio erano piccole cose. Si offriva di gestire le nostre finanze perché diceva di essere più
organizzato. Io gliel’ho lasciato fare, gli ho dato fiducia. Poi, però, le cose sono peggiorate. Mi
chiedeva di giustificare ogni spesa. Gli ho dato tutti i miei risparmi perché mi diceva che io
sperperavo i soldi e non pensavo al nostro futuro. Volevo cercare un lavoro, ma mi ha detto che
non ce n’era bisogno. Avrebbe provveduto lui a noi. Poi ha iniziato a limitare il mio accesso al
conto corrente. «La tengo io la carta, tanto pago tutto io». Sentivo che qualcosa non andava,
ma mi fidavo…
La violenza economica è una forma di abuso in cui il controllo delle risorse economiche viene
utilizzato come mezzo per esercitare potere e controllo all’interno di una relazione.
Fa parte della più ampia categoria della violenza domestica e può colpire chiunque,
indipendentemente dal genere, età o condizione sociale. Tuttavia, è particolarmente diffusa in
contesti in cui uno dei partner ha un maggiore controllo sulle risorse finanziarie della coppia o
della famiglia.
Molte donne che si rivolgono a noi ancora oggi si trovano in una situazione di estrema o
importante violenza economica.
Come può manifestarsi?
- Impedire di lavorare: vietare o limitare la partner a lavorare;
- Controllo delle spese: decidere come e quando la partner può spendere i soldi, anche per
spese basilari e necessarie; - Negare l’accesso al denaro: non condividere informazioni su conto corrente, stipendi o
risparmi; non far accedere o possedere un conto corrente; - Sabotaggio economico: intestare alla partner azioni, mutui o beni a sua insaputa.
Le radici della violenza economica sono complesse e multifattoriali, spesso intrecciate con vari
aspetti culturali, sociali, economici e psicologici:
- Disuguaglianza di Genere: La violenza economica è profondamente radicata nelle
disuguaglianze di genere. In molte società, gli uomini sono storicamente i principali fornitori
economici e detentori del controllo finanziario, il che può portare ad abusi di potere all’interno
delle relazioni. - Norme Culturali e Sociali: Alcune culture e società hanno norme che implicitamente o
esplicitamente supportano il controllo economico all’interno di una relazione, in particolare
quelle che vedono il genere maschile come dominante. - Povertà e Stress Economico: La povertà e lo stress finanziario possono esacerbare le
tensioni all’interno delle relazioni domestiche, aumentando il rischio di violenza economica come
mezzo di controllo. - Dipendenza Finanziaria: La dipendenza finanziaria, in particolare nelle situazioni in cui una
persona non ha accesso a risorse economiche proprie, può rendere una persona più vulnerabile
alla violenza economica. - Educazione e Alfabetizzazione Finanziaria: La mancanza di educazione finanziaria può
rendere una persona più suscettibile al controllo economico, in quanto potrebbe non essere
consapevole dei propri diritti o delle opzioni disponibili. - Legislazione e Strutture Politiche: In alcune giurisdizioni, le leggi e le politiche non
forniscono una protezione adeguata contro la violenza economica o non riconoscono
pienamente questa forma di abuso. - Mancanza di Rete di Supporto: L’isolamento sociale o la mancanza di una rete di supporto
possono rendere più difficile per le vittime di violenza economica cercare aiuto o uscire da una
situazione abusiva
Tutti gli stereotipi di genere costituiscono il nucleo cognitivo alla base dei pregiudizi e delle
discriminazioni contro le donne, alimentando e perpetuando le disuguaglianze di genere. Questi
stereotipi, radicati nella società, rafforzano e amplificano fenomeni come la violenza economica,
rendendo più difficile il percorso verso l’autonomia e l’uguaglianza.
La violenza economica: gli stereotipi
- Dipendenza: chi subisce diventa totalmente dipendente dal partner, perdendo la capacità di prendere decisioni autonome.
- Isolamento: senza risorse economiche, diventa difficile cercare aiuto o allontanarsi dalla relazione abusiva.
- Impatto psicologico: sensi di colpa, vergogna e bassa autostima sono comuni in chi subisce questa forma di violenza.
Tuttavia, uscirne è possibile. I Centri antiviolenza offrono ascolto, sostegno e strumenti
concreti alle donne per accompagnarle nel percorso di uscita dalla violenza.