L’altra violenza è il silenzio
L’altra violenza è il silenzio
DONNE minacciate, aggredite, maltrattate, colpite nel corpo e nell’anima. Il loro grido di paura inascoltato è ancora di più violenza su di loro. Poiché le donne da tempo denunciano questi soprusi e questi pericoli che si verificano limitando e trasformando negativamente la qualità della loro vita di relazione, la loro libertà, la loro possibilità di incidere sulla società. Così si torna drammaticamente indietro alle donne intese come «una cosa» da possedere o gettare via, sulla quale riversare frustrazioni o riempire l’imago maschile di sé. Le donne parlano, querelano, denunciano, ma troppo spesso la legge è incapace di proteggerle. E se accade che vengano uccise dai loro compagni, mariti, fidanzati o ex-, allora, si parla di follia, di gesto inconsulto, di drammi familiari. Ma è nel silenzio inevitabile dopo il clamore delle vicende di cronaca che si concima di nuovo il seme della violenza fino al nuovo dramma, fino all’ennesimo massacro. Ci vogliono prevenzione, individuazione delle famiglie a rischio e interventi adeguati.
di Maria Rita Parsi