Progetto VOILA’ – 5 Settembre 2020 – Teatro Bolognini – Pistoia
La compagnia francese “Theatre de l’Opprimé” protagonista domani al Bolognini di uno spettacolo sulla violenza di genere e domestica
Addio, stereotipi. Perché non tutte le storie finiscono col “felici e contenti”. Almeno non quelle del Theatre de l’Opprimé (Teatro dell’Oppresso) di Parigi che col pubblico preferisce dialogare senza filtri, quasi domandando alla platea “e ora, diteci voi: che succede?”. Arriva domani alle 21 sul palco del teatro Bolognini la straordinaria realtà teatrale francese diretta da Rui Frati che di quest’arte fa una cura, uno strumento capace di arrivare dritta al cuore delle banlieu parigine e qui dare un senso e una direzione a delle situazioni sociali difficili. La conflittualità al centro dell’attività del Theatre de l’Opprimé, come accadrà domani al Bolognini dove il senso del progetto-spettacolo “Voilà” dedicato alla violenza di genere nasce dalla collaborazione con 365giornialfemminile, onlus pistoiese da 15 anni attiva sul territorio attraverso non solo canali come il centro antiviolenza ma anche con strumenti educativi non tradizionali.
“Un modo di far teatro interattivo – spiega Rui Frati – che prende spunto da situazioni sociali di conflitto: si propongono tre, quattro scenari, tutti con un finale negativo e poi ci si interroga su cosa fare per trovare strade alternative capaci di scrivere un altro epilogo. Tra i nostri obiettivi non c’è di impartire lezioni, vogliamo lavorare per sviluppare la capacità della gente di creare soluzioni. La collaborazione con 365giornialfemminile sta andando bene, condividiamo approccio etico ed intenti e sviluppare questo progetto è stato naturale”. Che questo tipo di teatro abbia funzionalità sociale è stato riconosciuto anche sul fronte istituzionale, tanto che il governo francese ha chiesto al Theatre de l’Opprimé di intervenire in decine di città francesi, raggiungendo i giovani delle estreme periferie, strappandoli a situazioni di disagio. “Il nostro approccio al teatro è laico, non conosce barriere – prosegue Rui – per noi venire a teatro è terapeutico, anche quando ciò che vedi non ti piace, ti fa arrabbiare, ti indigna. L’obiettivo è riuscire a comunicare e così facendo costruire un mondo meno conflittuale”.
Violenza domestica e di genere saranno le tematiche offerte al pubblico, con la volontà “di trovare delle piste di soluzione – aggiunge Fabiana Spoletini per il gruppo teatrale – perché soluzioni universali non esistono. Il nostro metodo prevede che si lavori non su simboli ma su situazioni concrete, che siano credibili e permettano al pubblico di identificarsi”. La serata sarà introdotta dalla Irene Biemmi, esperta in pedagogia di genere. Il progetto è realizzato grazie al supporto finanziario della Fondazione Caript e alla collaborazione con l’Associazione Teatrale Pistoiese Centro di Produzione Teatrale, con il contributo di Acque Spa, Publiacqua e Sds Valdinievole. L’ingresso è libero con prenotazione obbligatoria